ESSERE O NON ESSERE

ESSERE O NON ESSERE, chi ascolti nelle tue scelte?

Forse è capitato anche a te, di decidere, intraprendere una strada e poi, pentirti

Oppure seguire un consiglio e ritrovarti in una situazione più complicata, a ripensare “se non avessi dato ascolto…” 

O, non fare nulla e poi sentirti in colpa perché “se invece avessi agito, forse le cose sarebbero andate diversamente…”

A chi non è capitato almeno una volta nella vita, di trovarsi in una delle circostanze descritte?

Credo molti, se non tutti

Dubito che ci sia qualcuno a cui non sia mai capitato di rimpiangere, dubitare, desiderare di tornare indietro e scegliere diversamente

Come dice il proverbio “nel senno di poi, siamo tutti maestri!” 

E’ facile fare i conti, dopo, ma purtroppo la macchina del tempo, è ancora un’invenzione troppo lontana

E, allora, perché succede di dubitare di aver fatto la scelta corretta?

Sicuramente una componente è l’aspettativa

La speranza che le cose vadano secondo i propri desideri, si trasforma poi in amara delusione se la realtà non corrisponderà all’immagine attesa

Generalmente l’aspettativa viene ulteriormente rinforzata, se la decisione è stata richiesta e suggerita da altre persone, verso cui è andata la propria fiducia in quella che sembrava la loro autorevolezza 

Comunque sia, può essere anche molto doloroso trovarsi in una situazione, conseguenza di una scelta “sbagliata”

IL PESO DEL RIMPIANTO

A volte, il prezzo è alto, in termini di sofferenza emotiva, ma anche di sacrifici materiali, fisici ed economici.

Ricordo da ragazzina la storia di un droghiere vicino a casa, Luigi. Aveva lavorato onestamente e messo da parte qualche soldino per la vecchiaia. Si era lasciato convincere ad investire quel denaro, con la promessa che avrebbe reso molti interessi se ben collocato nel mercato finanziario. Così aveva consegnato la gestione dei suoi risparmi, sperando di ottenere un buon ritorno dai suoi investimenti. Purtroppo la persona di cui si era fidato, era un abile truffatore, che si era preso gioco, non solo di Luigi, ma anche di altre persone, ignare e fiduciose. Un giorno il disonesto sparì con tutti i soldi. Non ci fu modo di ritrovarlo, aveva agito troppo astutamente. Luigi aveva riposto le speranze di affrontare una vecchiaia nella serenità della tranquillità economica, lasciando anche qualcosa alle figlie e invece, perse tutto. Da quel giorno, per Luigi iniziò un periodo buio, andando gradualmente sempre di più verso la depressione.  Non riuscì a perdonarsi più, di aver dato fiducia all’impostore

In questa storia puoi vedere come il peso di aver scelto, influenzato da altri, sia un macigno difficile da spostare per il senso di colpa verso la scelta, ma prima ancora verso se stessi per aver dato fiducia ad altri. Certo nella vicenda di Luigi abbiamo a che fare con una persona disonesta, ma il succo della dinamica è identico se segui il consiglio di un fratello o di un’amica, per poi trovarti in una situazione che non vorresti. Il punto è che per quanto puoi arrabbiarti con la persona che ti ha indirizzato verso la scelta, sotto sotto,

ti accusi di aver dato potere a quella persona di influenzarti

Spesso ad influenzare le scelte possono essere anche ambienti, nuove tendenze, ad esempio nell’ambito della new age, è facile lasciarsi coinvolgere da teorie, che sostengono anche principi reali, ma se non c’è una buona base di conoscenza di sé, il rischio è di fare un capitombolo.

Vuol dire azzardare un salto, di cui non si sono considerati bene tutti gli aspetti, primo fra tutti le proprie capacità di affrontare un cambiamento

Una scelta importante è sempre anche un cambiamento

essere

Talvolta, anche quando scegli tu, senza influenze esterne, puoi sentire di non aver fatto la cosa migliore per te

Accade quando sei troppo razionale, calcoli  e prevedi ogni dettaglio. Ti basi sull’esperienza, sulle informazioni che puoi recuperare. 

Ma ad essere troppo nel ragionamento, nella spiegazione, nel controllo succede che poni poca attenzione ad un’altra parte di TE molto importante: l’ESSERE

L’ESSERE è il Nucleo profondo, collegato allo scopo della tua vita ed alla tua realizzazione, sa cosa è funzionale affinché TU possa raggiungere le mete che sono già scritte sul tuo destino. Ti sostiene e ti sprona a manifestare i tuoi talenti e a fidarti delle tue risorse.

TIMONE ALL’ESSERE

Permettere all’ESSERE di condurti a scegliere, vuol dire FIDARTI DI TE

Più specificatamente, fidarti delle tue sensazioni, della tua intuizione, delle tue percezioni

In pratica dar retta a quei segnali che l’ESSERE, la nostra parte profonda e saggia, il nostro Maestro, la nostra Guida, invia sempre

L’unica difficoltà ad ascoltarli è la troppa razionalità, che pone dubbi sulla sua voce

Ma, quante volte ti è capitato di dire “sentivo che qualcosa non quadrava…”, “avevo avuto l’intuizione giusta, perché non l’ho seguita?”, “se solo avessi dato retta all’istinto…”

Seguiti poi da un senso di dispiacere verso questa parte, per nulla ascoltata ma che “vedeva ben lungo su come sarebbe andata”?

L’ESSERE effettivamente è in contatto con la realtà estesa oltre le possibilità della mente. 

Questo perché la nostra mente è influenzata dal nostro vissuto, da ciò ci hanno insegnato, dai modelli sociali, dai comportamenti standard della comunità, ma non è a contatto con il nostro disegno di vita, mentre l’ESSERE sì, ne è il tramite

Seguire l’ESSERE è percorrere la strada della tua realizzazione. Le scelte sono funzionali ad essa, quindi al tuo BENE

Il benessere percepito non attiva dubbi sul passato, ma aumenta la carica vitale, il buon umore, il vivere con più entusiasmo.

Questo non vuol dire che non ci possono essere momenti con emozioni di tristezza, ad esempio se ti allontani da una persona con cui hai trascorso un pezzo di vita importante, o lasci un lavoro che ti ha dato soddisfazioni perché senti che la tua strada ti porta altrove. Nel vivere l’emozione c’è anche la coscienza che si sta facendo quello che va fatto, per il BENE DI TUTTI, in primis il TUO 

Non hai dubbi, lo senti

SEGUI I TUOI SEGNALI, FIDATI DELL’ESSERE

essere
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Dora Simonetta

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2 pensieri riguardo “ESSERE O NON ESSERE

  1. Tanti anni fa vivevo nella mia regione di origine, l’Emilia Romagna, e avevo scelto di viverci perché da lì proviene metà della mia famiglia e la mia generazione è tornata a viverci all’inizio degli anni 2000.
    Non avevo un’idea precisa del lavoro che volevo fare nella vita, però una mia parente mi ha detto che quello è il regno della metalmeccanica e pagano bene. Mi sono lasciata convincere un’altra volta e per diversi anni ho lavorato in quel settore. Non sono cresciuta professionalmente perché l’unica Ditta che avrebbe voluto assumermi definitivamente non ha sostituito le dipendenti che sarebbero andate in pensione più o meno quando è scoppiata la crisi economica internazionale.
    Bisogna precisare che nonostante il mio impegno nel lavoro, mi annoiavo a svolgerlo, perché sentivo la necessità di farne uno più dinamico dove potevo ricorrere alle mie doti di intelligenza, capacità organizzativa e altre, di cui non percepivo la presenza, all’epoca.
    Poi ho lavorato su di me e ho capito di voler lavorare nel settore della ristorazione e l’anno scorso ho realizzato questo obiettivo. Ho lavorato in un ristorante dove in parte mi sono potuta organizzare il lavoro, seguendo le direttive del responsabile del personale. Non solo, sono riuscita a creare dei momenti in cui mi sono allontanata dall’ambiente tossico quando si necessario e ad essere presente quando era era indispensabile la mia presenza.
    In pratica ho lavorato ascoltando la mia anima. Ho pulito il ristorante pulito e ordinato, lasciando perdere se smontavo parecchio tempo dopo il mio orario.
    Lo chef, che non era presente al ristorante mi detesta, il suo staff anche ma il mio lavoro è stato notato da chi di dovere, mi è stata data una piccola responsabilità professionale il contratto di lavoro mi è stato prorogato.
    Ora attendo di sapere se sarò contattata per lavorare anche questa estate.
    Ho raccontato queste esperienze perché ho capito che devo ascoltare davvero me stessa, anche se le persone trovano discutibili le mie scelte, ma è la mia vita e se non mi ascolto potrei pentirmene e star male (mi è già successo e ho pagato un prezzo alto per questo, la storia è delicata e non voglio parlarne).

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