Capita anche a te di sentirti causa di ogni cosa che va storta?
E’ un atteggiamento frequente e, spesso dannoso, quando ti assumi il peso di una situazione, di cui realmente non è colpa tua
Ti riconosci?
Ti racconto una storia per aiutarti a capire meglio cosa intendo.
Marito e moglie si stanno spostando in auto e lui guida. La moglie gli chiede se è d’accordo di trascorrere il week end in montagna con gli amici e, nel mentre, lui attraversa un incrocio con il semaforo rosso. Dall’altra parte li ferma una pattuglia della polizia per fare la multa. Appena riprendono il loro viaggio, lui urla alla moglie “perchè non mi hai avvertito che il semaforo era rosso?” la moglie resta congelata dalla sua reazione e subito in lei scatta l’emozione di non essere stata abbastanza pronta e brava ad osservare che il marito stava attraversando con il rosso e quindi di avvertirlo prima di fare l’infrazione. Lei si sente inutile e si assume la colpa dell’accaduto. Non le viene da osservare che era il marito alla guida con la responsabilità di stare attento a regole e pericoli.
Ora, visto dall’esterno, è una situazione in cui può sembrare esagerata l’immedesimarsi di lei nella responsabilità della guida.
Purtroppo per chi ha registrato in automatico il sentirsi in colpa facilmente, non è così
Diventa difficile vederselo e riconoscerlo, per cui cade nella trappola senza rendersene conto. I pensieri catapultano a voler comprendere la causa della “propria mancanza” mentre si vivono emozioni di vergogna e dispiacere, associate a sensazioni fisiche , come ad esempio, nodo allo stomaco, respiro corto, tremore nel petto, tensione alle gambe, sono solo alcuni dei sintomi.
Questa “debolezza” della personalità può diventare il punto a favore di chi vuole esercitare il controllo e il potere sull’altro.
E’ la base del rapporto vittima-carnefice

COSA C’E’ ALLA BASE DEL SENTIRSI CAUSA DI OGNI “MALE”
Intanto c’è l’impossibilità a cambiare qualcosa che è accaduto e appartiene al passato.
Poi c’è la percezione di aver fatto del danno, o soffrire qualcuno, anche se involontariamente, ci si accusa di non essere stati in grado di evitarlo. Si cerca comunque l’aggancio per far propria la responsabilità dell’accaduto.
L’origine risale anche qui all’infanzia, all’uso che i genitori, gli insegnanti, o chi aveva un ruolo di autorità ne faceva su di te per obbligarti a seguire le regole.
Frasi come : se non ti comporti bene, mi farai vergognare; con tutti i sacrifici che faccio per te, dovresti studiare di più; vergognati di non aver salutato la zia; non ascolti mai, mi farai venire male al cuore…si registrano nel tuo subconscio ed emergono nell’età adulta nel tuo dialogo interiore facendoti sentire in difetto e subito causa di qualcosa
Questa tendenza è maggiore nelle persone che tendono ad essere rigide, vedono il bianco e il nero, il giusto e lo sbagliato, non vedono le sfumature e le vie di mezzo. L’ago della bilancia va maggiormente a favore degli altri.
COME VENIRNE FUORI
E’ possibile cominciare a cambiare la rotta, osservando l’accaduto e assegnando agli attori della scena le relative responsabilità
La responsabilità è riconoscere la tua parte effettiva e quanto spetta agli altri. All’inizio sarà facile cadere nell’automatismo, ma se riprendi la situazione in seguito, attuando un distacco emotivo, come se tu fossi una terza persona che osserva e non è coinvolta, sarà più facile notare le dinamiche e attribuire le proporzioni della causa coerenti con le azioni di ognuno.
E’ un percorso che va alimentato, magari potrebbe esserti utile scrivere ciò che noti in te, per renderti più consapevole per la volta successiva.
Se riconosci questa tendenza in te, è importante fare questo lavoro, per alleggerire le tue spalle dai pesi che non ti spettano e che rovinano la tua serenità. E’ utile anche per chi ha ricevuto beneficio da questo tuo meccanismo, perché nel momento in cui riporti equilibrio, lascia all’altro la responsabilità di imparare dalle proprie azioni.
Come in altri articoli, ripeterò anche in questo, è una questione di…
AMORE E RISPETTO PER TE

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Dora Simonetta
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A me da piccola dicevano di comportarmi bene, di dare il buon esempio a mia sorella più piccola e via dicendo.
Beh, io mi sono sempre comportata bene, sono stata vittima di parecchie discriminazioni e non mi sono realizzata.
Mia sorella e altre persone che non hanno seguito il buon esempio hanno avuto pochissimi problemi e si sono realizzati.
Quando ho realizzato che stavo pagando un prezzo troppo alto, ho cominciato a seguire me stessa, a lasciare alle persone le proprie responsabilità, perché ogniun* di noi ha la propria vita e io posso fare solo la mia.
Poi gli altri fanno come vogliono, io mi limito a scegliere chi voglio vicino a me e chi no. Non investo tempo ed energie con chi non mi merita, perché so di valere molto.
Da quando sto facendo così provo una forte sensazione di libertà e mi sento bene
Grazie Simona per la tua testimonianza. Quello che stai facendo è tenere stretta la tua energia, non disperderla e credere in te stessa. La realizzazione non tarderà, anzi è già in atto nel tuo star bene. Segui questi segnali, ti indicheranno la TUA VIA. Sono sicura che scoprirai ancora molti tesori e incontrerai molte soddisfazioni nella fedeltà a te stessa. Un abbraccio grande, Dora