
E’ il nostro Bambino o la nostra Bambina interiore di cui spesso ci dimentichiamo, nonostante cerchi di richiamare la nostra Attenzione con sentimenti di frustrazione, tristezza, solitudine, rabbia e paura
E’ quella parte da cui abbiamo preso le distanze molto tempo fa, nell’infanzia
Per piacere ed essere amati abbiamo iniziato a costruire un modello che andasse bene a tutti. Necessario per sopravvivere perché senza qualcuno che ci nutriva, scaldava e amava, saremmo morti.
E’ stato un viaggio ad esser diversi dalla nostra Natura e, a poco a poco, siamo entrati in un personaggio che recita la sua parte in un enorme teatro, la società
Tutto ciò che nell’infanzia non era accolto dai grandi, punito, denigrato e giudicato ha iniziato a nascondersi nel buio profondo. Lontano dalle luci artificiali della società organizzata come una città con strade ben definite, i comportamenti consentiti
Non basta zittire, punire o far finta di non sentire e non vedere. La coercizione superficiale, plasmerà soltanto ciò che si mostra. Ma dentro, il movimento continuerà verso l’interno, sempre di più, non scomparirà mai, sarà solo nascosto
Questa divisione tra ciò che siamo naturalmente e ciò che mostriamo, crea la prima divisione percepita come ferita di abbandono, rifiuto o vergogna.
Crescendo, ci dimentichiamo della nostra Natura ma porteremo con Noi un senso di Vuoto, che proveremo a colmare raggiungendo le mete che la società promuove : un buon lavoro, la carriera, la famiglia del mulino bianco, un guardaroba pieno e colorato, oggetti di marca, viaggi, amicizie, agende piene di impegni; quando non si finisce negli eccessi delle dipendenze dannose e mortali.
Si corre e si fa, per sentirsi vivi e appagati.
Dietro ad ogni meta della personalità, c’è l’illusione di trovare la Gioia, sentirsi circondati dall’Amore, e la Pienezza, la sensazione che c’è già tutto e non serve altro. Tuttavia, una volta raggiunta, il benessere provato, spesso, è come la storia della Piccola Fiammiferaia, apre una finestra di euforia ed esultanza che svanisce presto, lasciando il posto all’insoddisfazione
E poi succede qualcosa
Un’incidente, una malattia, una separazione, la morte di un caro, un licenziamento, un fallimento…..una pandemia
Accade l’evento che fa crollare le sicurezze, la tranquillità, la certezza nel futuro. E’ lo shock della personalità che non ha più il controllo, è come una boa in balia del mare in tempesta, le emozioni.
La personalità è obbligata a fare i conti con quel Vuoto che ha cercato di evitare. Come un’ombra, il Vuoto insegue la personalità, per ricevere la Luce dal suo sguardo e attraverso la luce condurre lo sguardo a ritrovare nel fondo quel Bambino o quella Bambina dimenticati.
Ogni difficoltà, incertezza, paura, soprattutto legate a eventi che vanno al di là del nostro potere e del nostro controllo hanno bisogno della nostra compattezza attraverso il riappacificarci con la parte dimenticata del bambino interiore.
Integrare questa parte è possibile andando ad accogliere la nostra vulnerabilità, esattamente vedendo l’immagine della nostra infanzia e, come un buon genitore, aver cura di amare questa parte.
Il dialogo interiore
Curando il dialogo interiore come un giardino nascosto in cui estirpare le erbacce: i giudizi come “non vado bene”, “dovrei fare di più”. Paragoni come “gli altri sono migliori”, “sono il meno veloce”; o critiche come “sono la solita sciocca”, “sono un incapace”. Oppure un altro dialogo interiore: sentirsi colpevoli “non avrei dovuto ….”, “tornassi indietro….” e interrare i semi dell’accettazione : “vado bene così come sono”, “posso esprimermi liberamente”, “faccio bene le cose che amo”, “posso farcela con i miei tempi”,…ognuno metterà i semi che più rallegrano e rassicurano il proprio bambino o la propria bambina.
Ritrovare questo contatto sarà la sensazione di un Cuore caldo e allargato che infonde fiducia e serenità, difficilmente si avvertirà la solitudine, nella sua connotazione di isolamento, ma sarà la Gioia di stare con se stessi
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Dora S Cazzadore
Un pensiero riguardo “Quella parte che custodisce la gioia…”