
La scelta è sentita, arriva dall’Essenza che segue il fiume dell’evoluzione personale e contribuisce al movimento più ampio in cui tutto cambia. Nell’Essenza c’è la saggezza che conosce ciò che serve alla nostra realizzazione in qualsiasi campo, non solo nelle relazioni e negli affetti.
L’ostacolo sono le paure, i dubbi, i condizionamenti che spostano la scelta dalla sua origine alla personalità, gestita dalla mente.
Entra in gioco il ragionamento, la ponderazione, la valutazione e a poco a poco, perdiamo l’energia in calcoli.
Ormai si è persa la spinta a seguire l’impulso.
Più si tergiversa e più difficile è sentire chiaramente la scelta giusta. Subentra il timore di sbagliare, di rimpiangere, di sentirsi in colpa.
Ci si congela nella speranza che qualcosa mostri la via ma, ormai la mente predomina con il suo loop e poco spazio lascia all’ascolto.
Riprendere il filo è possibile. Serve rallentare i pensieri. Una buona pratica da utilizzare a questo scopo è la meditazione.
Le scelte talvolta sono ardue perchè chiedono cambiamenti importanti che impattano sulle abitudini, l’immagine che diamo agli altri di noi, l’incertezza del futuro.
Comportano la “responsabilità” del prezzo in termini di energia da investire, in rinuncia a qualcosa/qualcuno e il rischio dell’insuccesso. Per questo la scelta è sentita.
Chiedono il “coraggio” di fare un passo nel buio, per questo è importante essere ancorati al “sentire”. E’ la fune che ci conduce alla luce nell’incognita di dove stiamo andando.
Più che scegliere giusto o no, la vita ci chiede di muoverci, procedere, non stagnare, ci sostiene se abbiamo “fiducia”. Se la scelta è opposta al nostro percorso, ci insegna permettendo di ritrovarlo e avanzare con un bonus, se apprendiamo la lezione.
Nulla è perso per l’Essenza, mai
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